È ormai finito il periodo temporale in cui ci si sforzava di andare tutti d’amore e d’accordo. Infatti dopo la prima fase del lockdown in cui eravamo propensi ad essere meno litigiosi con i nostri vicini di casa, forse perché ancora frastornati da questa irreale situazione storica in cui siamo costretti a vivere, situazione nuova per tutti ed alla quale non eravamo assolutamente preparati. Dopo questa prima fase durata circa un mese ecco che tutta la litigiosità sopita, apparentemente scomparsa riappare come d’incanto.
I due casi di seguito esposti rappresentano che la situazione è in continua fase di evoluzione, ma in senso negativo per tutti noi.
L’ultima settimana del mese di aprile scorso, in pieno lockdown, nel primo pomeriggio di una giornata assolata la quiete del quartiere in cui vivo, che era in totale silenzio, viene turbata fa una furiosa lite fra due inquilini di fabbricati diversi che affacciano sulla stessa strada. La lite inizia con toni bassi, ma degenera subito. Altri inquilini di altri fabbricati che sono prospicienti alla stessa strada intervengono con toni più o meno alti per parteggiare per l’uno o per l’altro. Nel giro di pochi minuti tutta la strada si trova investita, nonostante nessuno circolasse per la strada, in una baraonda. Urla da tutte le parti, minacce varie di chiamare le forze dell’ordine, ingiurie di tutti i tipi e così via per circa due ore. La situazione non è degenerata solo perché tutti eravamo chiusi nei nostri appartamenti a causa delle disposizioni governative per il Covid-19. L’origine del tutto era un qualcosa di banalissimo: un inquilino suonava il pianoforte con la finestra aperta e l’altro a distanza di qualche centinaio di metri doveva studiare e a suo dire non riusciva a concentrarsi a causa della pessima esecuzione dei brani musicali eseguiti dall’altro inquilino. Una stupidaggine del genere ha portato ad una furiosa lite.
Riporto brevemente quanto mi è capitato ieri sera nel corso di un’assemblea che doveva essere breve e tranquilla. Oggetto della discussione era l’approvazione del rendiconto di spesa 2019, rinviato di qualche mese a causa del lockdown. In un condominio gestito dal mio studio da diversi anni e dove tutti sono, in genere, molto cordiali uno dei condomini, che è sempre stato molto tranquillo, sin dall’inizio si mostra nervoso e si mette di traverso su tutto. Alla fine della disamina del rendiconto e prima dell’approvazione va letteralmente in escandescenza inveendo contro tutti i presenti, si mette ad urlare per convincere gli altri a non approvarlo. Premetto che il suo voto contrario era ininfluente all’approvazione. Nel corso della sua esibizione effettuata con parole molto colorite chiede, anche, la mia revoca. Con molta calma cerco di fargli dire le motivazioni che hanno portato a queste richieste. Dopo insistenza, lui se ne esce dicendo che da quando io amministravo il condominio, ormai 5 anni, alcune voci di spesa erano inspiegabilmente aumentate e che Lui non poteva più tollerare ciò e che non capiva come gli altri condomini le tolleravano come se nulla fosse. Gli chiedo quali erano le spese incriminate che lo avevano indotto a pensare questo in modo da poterle esaminare e darmi così la possibilità di rispondere. Questo signore indica solo due spese: le spese a lui addebitate relative all’acqua e al riscaldamento centralizzato. Sia io che gli altri condomini, pur rimanendo stupiti, gli facciamo rilevare che queste sono le uniche due spese del rendiconto che sono calcolate in base ai consumi effettivi di ogni unità immobiliare e che l’Amministratore non incide su tali spese, che probabilmente per avere consumi così alti non ha fatto un buon uso delle valvole che regolano l’afflusso di calore ai radiatori, lasciandoli magari sempre al massimo e che lo stesso valeva per i consumi personali dell’acqua. Lui non capisce ragione litiga con tutti e abbandona l’assemblea minacciando l’impugnazione del rendiconto nel caso fosse stato approvato e che avrebbe fatto in ogni caso la richiesta di revoca giudiziaria per l’Amministratore. una volta uscito il condomino in questione gli altri condomini si scusano con me per l’accaduto segnalando che a causa del lockdown questo condomino ha avuto gravi problemi con la moglie e che si era separato da qualche mese.
Questi due casi evidenziano sotto aspetti diversi che si sta perdendo quella serenità necessaria per gestire situazioni che in altri tempi non si sarebbero mai presentate.
Inoltre lo smart working che è tutt’ora adottato da parte di molti di noi ha cambiato la nostra vita per sempre. A seguito di questo nuovo modo di lavorare non poche sono, le continue ed estenuanti, lamentele che pervengono al mio studio per segnalare intolleranze, mai segnalate prime. Molti inquilini che non sono mai stati a casa durante i giorni lavorativi sono insofferenti a qualsiasi cosa, all’uso della lavatrice del vicino, della lavastoviglie, della radio, del televisore, della signora che usa i tacchi, ecc.. Tutto ciò, che in tempi normali nessuno si sarebbe mai sognato di segnalare come problema, se svolto durante il giorno, oggi diventa insopportabile per molte persone ed è causa di forti tensioni sociali. Tensioni che degenerano in liti e in alcuni casi si finisce addirittura in Tribunale, intasandolo ancora ulteriormente.
La stessa tensione si riversa, come visto sopra, anche nelle assemblee condominiali, che nel frattempo sono riprese con tutti gli accorgimenti previsti dalle norme.
Questi sono solo alcuni, di molti altri casi, che potrei evidenziare dovuti, in ambito condominiale, agli effetti secondari prodotti dal Covid-19.
Dobbiamo solo sperare che tutto torni alla normalità il più presto possibile per evitare che la situazione degeneri in qualche cosa di più grave.
Condominio Zero Problemi