PANNI STESI ALLE FINESTRE, IDEE PER RISOLVERE LE LITI E RISPARMIARE

Il gocciolare del bucato appena steso è da sempre fonte di litigi condominiali furiosi e in molti casi rovina l’estetica dei palazzi. Eppure delle soluzioni di buon senso ci sono.

 

Passeggiando per le strade del centro storico di molte città, lo sguardo mi va immancabilmente sull’aspetto architettonico dei vari fabbricati. Non posso mai fare a meno di ammirare l’estetica di quel palazzo per poi confrontarlo con quello immediatamente successivo per rilevare le diversità che emergono tra essi. Talvolta capita di trovare condominii trascurati anche se molto belli e cosa peggiore è vederne alcuni con i panni stesi alle finestre, ai balconi o addirittura sui prospetti di facciata.

La vista di ciò non rappresenta la massima aspirazione per coloro che transitano per quella strada. A mio parere, questa cattiva abitudine, retaggio non ancora dimenticato del passato, contribuisce al degrado di un qualsiasi immobile e non qualifica certamente i suoi abitanti.

Senz’altro deprezza il valore commerciale degli immobili siti in quel condominio.

Non vi è alcun dubbio che ogni abitante di un fabbricato, soprattutto se in condominio, abbia il diritto di stendere i panni e di lasciarli asciugare, ma questo non può essere fatto in maniera indiscriminata e senza controllo. Oltre al buon gusto, si deve tener conto di quanto previsto dal regolamento condominiale e da quello di polizia urbana.

Senza poi considerare il disagio al quale sono sottoposti coloro che devono subire lo stillicidio derivante dallo sciorinamento dei panni stesi, spesso molto fastidioso.

Le norme attuali poco aiutano in fatto di salvaguardia del decoro architettonico di un fabbricato se uno o più condomini stendono i panni a vista. Vi è una tutela solo nei casi in cui lo stillicidio proveniente dai panni stesi finisca in un’altra proprietà o sulla strada pubblica.

Alcune norme comunali o regolamenti condominiali, seppur diversi da città a città, ci vengono in aiuto limitando a ore stabilite tale attività o facendone addirittura divieto. Queste norme di polizia urbana possono prevedere anche delle sanzioni nei casi di violazione.

Non poche sono le liti tra condomini riconducibili a questa cattiva abitudine, che vedono gli stessi trascinati in costose e lunghe controversie giudiziarie.

Per ridurre la litigiosità e al contempo migliorare l’estetica ed il decoro dei condominii in cui viviamo è più utile riproporre in versione moderna gli ormai dismessi locali stenditoi e le vecchie lavanderie condominiali, rinnovandoli e rendendoli appetibili all’uso utilizzando prodotti e tecnologie attuali.

Si sta diffondendo da qualche tempo nelle grandi città e in alcuni condominii l’uso della lavanderia condominiale, abitudine ad esempio consolidata da tantissimi anni nei condominii statunitensi (anche in quelli più blasonati) o nei paesi del nord Europa dove il sole scarseggia. Molte case di elettrodomestici hanno iniziato a vendere anche in Italia apparecchi specifici per questo utilizzo come lavatrici di grandi dimensioni e asciugatrici. Il loro uso è rivolto non solo al bucato che si fa di solito a casa, ma soprattutto al lavaggio di tessuti come tende, piumoni, coperte, tappeti o altro che di solito si preferiscono portare in lavanderia. Tale soluzione contribuirebbe a ridurre i consumi energetici, soprattutto nelle fasce orarie notturne, ad aumentare gli spazi nelle nostre abitazioni, a migliorare la nostra vita, ma soprattutto la nostra socialità in ambito condominiale.

 

di Mariolina Servino, Art Director di Condominio Zero Problemi