PIÙ RISPETTO PER I BENI COMUNI FA RISPARMIANRE LITI E COSTI

Sentirsi comproprietari dei beni comuni è il primo passo verso una corretta manutenzione, le cui cui parole chiave sono: approccio al contesto, mentalità e sensibilità

Manutenzione. Manutenzione condominiale, per essere più precisi. Ne parliamo quotidianamente, ne dibattiamo costantemente all’interno dei condomíni, chi più chi meno tra noi, a seconda di quanto si è coinvolti all’interno dell’argomento. Spesso però si nota la tendenza collettiva a omettere una serie di aspetti che fanno parte della tematica principale ma erroneamente vengono considerati marginali, estranei ad essa e quindi totalmente ignorati.
Ne scrivo perché attorno alle manutenzioni dei fabbricati ruota la mia quotidianità e nel corso del tempo sono stato indotto a pormi degli interrogativi su quali fossero gli aspetti più frequenti, nella loro ripetitività, erroneamente sottostimati. Consideriamo questi aspetti come una costante, insita nel ragionamento delle persone, che per grandi numeri mi permetto di generalizzare ed estendere a una larga maggioranza.
Di cosa si tratta dunque? Tre parole: sensibilità, mentalità e approccio al contesto manutentivo. Procedendo per gradi, è bene dunque partire dalla definizione letterale del termine, così come ci viene fornito dal dizionario:
manutenzióne s. f. [dal lat. mediev. manutentio -onis, der. della locuz. manu tenere: v. mantenere]. – 1. Il mantenere in buono stato; in partic., insieme di operazioni che vanno effettuate per tenere sempre nella dovuta efficienza funzionale, in rispondenza agli scopi per cui sono stati costruiti, un edificio, una strada, una nave, una macchina, un impianto, ecc.: […] l’incarico di provvedere alla conservazione e al buon uso di questo, eseguendo anche, se necessario, le opportune riparazioni e sostituzioni di pezzi (fonte: Treccani).
La definizione è chiarissima, rappresentando la sintesi di un concetto che però, nel caso che stiamo affrontando, va contestualizzata all’ambito condominiale, un microcosmo al cui interno coesistono una pluralità di individui e idee spesso estremamente eterogenee e contrastanti. Dunque il concetto va esteso ad ulteriori parametri che esulano dall’aspetto tecnico e si collocano piuttosto su un piano comportamentale, di atteggiamento e predisposizione ad affrontare le cose.
Ed è a questo punto che dovrebbe subentrare il concetto di sensibilità. La predisposizione da parte di tutti i condòmini a considerare la cura del bene comune come se fosse un bene proprio ed esclusivo; la condizione più frequente che si manifesta è invece la tendenza a disinteressarsi delle tematiche che non si sentono a stretto contatto con la propria unità immobiliare, traducendo il tutto in uno scenario manutentivo difficoltoso, esasperato e poco collaborativo.
Si provi ad immaginare cosa possa significare operare alla sostituzione di un tratto di colonna delle acque nere al piano terra, all’interno di un condominio di sette piani, nel momento in cui si procede al taglio della tubazione e parte dei condomini ai piani sovrastanti contravvengono alla richiesta di interdizione allo scarico, proseguendo ad utilizzare i sanitari… Il risultato è alquanto ovvio.
La questione purtroppo si riconduce alla mancanza di responsabilità e sensibilità del singolo nel momento in cui, in pieno anonimato, decide di ignorare la regola a discapito di altri, facendo affidamento sul fatto che non sarà possibile ricondurre la colpa ad un singolo individuo.
Lo stesso atteggiamento fa da comune denominatore a tutti gli ulteriori ambiti in cui viene a mancare la sensibilità e il rispetto per i beni condominiali e per gli altri fruitori degli stessi: il corretto stato manutentivo della fognatura condominiale e la longevità della stessa non sono legati esclusivamente alle attività condotte dall’amministrazione tramite i manutentori e le maestranze operative, ma in primis derivano dall’utilizzo che quotidianamente i fruitori ne fanno: la maggior parte delle volte in cui si provvede ad aprire un pozzetto di ispezione fognario al piede di una colonna di scarico si può reperire all’interno di esso una vastità di materiali impropri, non deperibili e ostruttivi, gettati con noncuranza all’interno degli scarichi. Una maggior sensibilità nell’utilizzo dei beni condominiali fa risparmiare tempi e costi manutentivi e scongiura guasti la cui risoluzione potrà risultare in futuro onerosa e di cui senza dubbio ne pagherà le conseguenze tutto il condominio. La mentalità – premessa all’inizio – diventa a questo punto il passo successivo per una presa di coscienza non solo utile ma doverosa: la capacità di sentirsi responsabili dei beni comuni in quanto comproprietari degli stessi muove l’individuo verso un comportamento idoneo al buon mantenimento conservativo di quanto gli appartiene, ottenendo come risultato il primo punto fondamentale nell’argomento “manutenzione”: il corretto utilizzo quotidiano dei beni ne riduce il deterioramento ed il danneggiamento, diminuendo automaticamente le situazioni di intervento edile/impiantistico straordinario per guasto, malfunzionamento o pericolo.

Concludendo con l’ultimo elemento imprescindibile, l’approccio al contesto manutentivo, questo deve assolutamente basarsi sulla volontà positiva di risolvere le problematiche, possibilmente anticipandole in via preventiva con un’adeguata programmazione, nel tentativo di portare avanti un vero e proprio percorso, come fosse una “cura” per il fabbricato.
A nulla serve il comportamento lassista, spesso mirato al “rattoppo” con metodi palliativi, in cui il disinteresse porta a caldeggiare soluzioni basate esclusivamente sull’aggiramento del problema, divenendo fonte di dispendio economico inutile, di aggravio dei problemi irrisolti e di esasperazione ed astio nei confronti dei manutentori. La collaborazione e la solidarietà di tutti saranno sempre la miglior strada per agevolare qualsiasi attività, tenendo conto che l’aiuto reciproco nel mantenere sano il fabbricato non porta giovamento al singolo ma a tutti coloro che vi abitano.

Si tenga sempre a mente che chi lavora nel campo manutentivo condominiale non potrà mai prescindere dalla collaborazione dei singoli condòmini, alleati fondamentali nell’obiettivo di far divenire pratica le parole contenute nel dizionario Treccani, alla voce manutenzione.

di Luca Benedetti, geometra