Dalle cabine che non si fermano al punto giusto ai condomini rimasti bloccati. Un milione di ascensori in Italia è vecchio, ecco alcuni strumenti per renderli più sicuri.
In Italia sono installati circa un milione di ascensori di cui tre su quattro hanno più di quarant’anni, questo comporta nel prossimo futuro una serie di rischi che si potranno presentare per tali ascensori obsoleti, come: la mancanza della precisione di arresto al piano, gli urti delle porte automatiche in chiusura sull’ingresso di cabina, il possibile movimento incontrollato della cabina, l’intrappolamento senza possibilità di lanciare un allarme per un soccorso efficace, rischi che spiegheremo qui nel dettaglio.
La mancanza di precisione di arresto al piano della cabina crea un differente livello dei due pavimenti tra cabina e pianerottolo, con conseguente alto rischio di inciampo e caduta dell’utente e di possibile incidente per tutti i passeggeri nel salire o nello scendere dall’ascensore. Agli utenti in sedia a rotelle il non corretto livellamento, provoca una reale difficoltà di accesso con possibilità di urti o cadute. La soluzione prevede l’installazione di un dispositivo a regolazione elettronica del motore, il così-detto inverter, per il controllo del livellamento e della precisione di fermata al piano.
Nel caso di ascensore con porte automatiche, molto spesso si verifica la situazione in cui, in fase di chiusura delle porte, l’utente si trovi ancora a transitare sull’ingresso di cabina e venga urtato dalle antine in movimento. In questo caso per gli ascensori di vecchia concezione entra in funzione un dispositivo meccanico che provoca la riapertura delle porte, ma solo dopo aver impattato con la persona, causando perdita di equilibrio o addirittura danno fisico. La soluzione prevede l’installazione di un dispositivo elettronico a barriera ottica sulle porte di cabina, la fotocellula a barriera, idoneo a impedire che le antine delle porte automatiche arrivino a urtare il passeggero.
L’ utente bloccato nella cabina dell’ascensore in caso di mancanza di energia elettrica o di guasto è impossibilitato a comunicare con l’esterno in caso di edificio disabitato. La soluzione prevede l’installazione dell’illuminazione di emergenza in cabina e del dispositivo di comunicazione bidirezionale di telesoccorso.
Nel caso di ascensore sia con porte automatiche che manuali ma di tipo obsoleto, esiste un probabile rischio di caduta nel vano di corsa dell’ascensore qualora le porte di piano restassero aperte senza la presenza della cabina al piano. La soluzione prevede l’installazione di un dispositivo specifico che assicura la chiusura indipendente delle porte di tipo automatico di piano in assenza della cabina, e inoltre si prevede la modifica del gruppo freno dell’argano con l’installazione di un doppio comando di apertura-chiusura delle ganasce del freno.
Per superare i principali rischi sopra richiamati per i vecchi ascensori, negli ultimi anni si sono diffusi sempre di più i quadri di manovra dotati di inverter.
Due anni fa l’UNI – Ente nazionale normativo italiano, si è interessato al caso in cui viene sostituito il quadro di manovra di un ascensore con un nuovo quadro di manovra dotato di inverter, pubblicando il parere UNI PP/UNI/U85/N°028 rev. 02-del4 dicembre 2018 (allegato in copia – inserire immagine).
Tale parere è conseguente ai diversi preoccupanti incidenti avvenuti nonché ai numerosi “quasi incidenti” dove il gruppo frenante, composto da due ganasce con ferodi comandate da una unica bobina, andando in guasto lascia il freno aperto, determinando un movimento incontrollato della cabina che va via dal piano lasciando la porta di piano aperta verso il vuoto del vano di corsa dell’ascensore. Questo caso può essere risolto dotando l’argano del doppio freno cioè con il gruppo frenante composto da una doppia bobina di comando delle due ganasce del freno le quali, essendo indipendenti e comandate da due diverse bobine, non permettono il movimento incontrollato della cabina.
In tutte le verifiche periodiche che svolgono gli ingegneri della ELTI sugli ascensori alimentati da un quadro di manovra con inverter, viene attualmente prescritto un rilievo relativo al gruppo freno degli argani dotati di freno a unica bobina di comando con la possibilità di rilevare l’assenza del necessario doppio freno.
di Luigi Clementi, ingegnere ELTI