Quanto costano, come si installano, quanto si risparmia e che autorizzazioni servono per i pannelli fotovoltaici da balcone. Facciamo chiarezza su questo strumento utilissimo che taglia bollette ed emissioni insieme a un’esperta di energia.
Spesso siamo portati a pensare che per usufruire delle energie rinnovabili nelle nostre case bisogna passare necessariamente per impegnativi e costosi lavori di ristrutturazione, installare impianti complessi e magari chiedere autorizzazioni particolari al condominio o all’amministrazione locale. Questo è in parte vero quando si vuole mettere in piedi un impianto di grande portata ma per gli impianti domestici oggi è tutto molto più semplice anche se non sempre alla portata economica di tutti. Oggi, però, esistono strumenti molto più economici e di facile installazione che si possono adattare senza nessun lavoro particolare al nostro impianto e farci risparmiare soldi ed emissioni nocive in pochi velocissimi passaggi. Uno di questi strumenti è il “pannello da balcone”, ovvero il sistema fotovoltaico “plug&play” che può essere installato da chiunque semplicemente collegandolo alla presa di corrente.
Ne parliamo con Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente che nei mesi scorsi ha portato in giro per l’Italia la campagna #UnPannelloInPiù, volta proprio a sensibilizzare gli italiani all’uso dei pannelli fotovoltaici da balcone casalinghi.
Cosa sono i pannelli “Plug&Play”?
Sono dei pannelli solari fotovoltaici a tutti gli effetti studiati per essere installati sui balconi delle case o sui muri sotto le finestre (uguali ai condizionatori che vediamo sui palazzi) senza dover ricorrere a impianti più costosi sul tetto o sul lastrico solare dell’abitazione. Sono fatti per essere agganciati in tutta sicurezza alla ringhiera del balcone e non serve necessariamente un tecnico per metterli in funzione.
Come funzionano concretamente?
I pannelli fotovoltaici da balcone forniscono corrente direttamente alla rete elettrica di casa ma non la immagazzina. Questo significa che nelle ore di sole avremo a disposizione una certa quantità di energia elettrica prodotta in modo pulito che verrà consumata dagli apparecchi che avremo in funzione.
Quanto si risparmia installando uno di questi pannelli?
Dipende chiaramente dal pannello, da quanto sole riceve durante il giorno ma anche dagli stili di vita adottati. In questo caso ad esempio dovremo spostare i consumi di casa nelle ore in cui il pannello può coprirli. Ad esempio una lavatrice. Ma si può arrivare a risparmi fino al 25% dei consumi di corrente elettrica.
Come si collega un pannello del genere all’impianto di casa?
È una cosa molto semplice: si può banalmente attaccare a una presa di corrente dedicata e il pannelli fotovoltaici da balcone immetterà l’energia prodotta nell’impianto elettrico attraverso il contatore, anche se il modo più efficiente è quello di chiedere all’elettricista di collegare con un cavo dedicato il pannello direttamente al quadro dell’elettricità di casa. È un’operazione semplicissima che costa intorno ai cento euro, spesa assorbile grazie al risparmio in poco tempo.
Quanto costa un pannello?
Di pannelli solari da balcone o da giardino ne esistono di diversi tipi. Diciamo che un buon pannello si compra già intorno ai 5/600 euro, a seconda della potenza. Parliamo comunque di strumenti che già con queste cifre comportano un effetto significativo sui consumi casalinghi. Prima grazie alle detrazioni fiscali e alla cessione del credito era una spesa certamente più facile. Però rimane una cifra di tutto rispetto. Consideriamo una spesa di 600 euro per il pannello, più diciamo 250 euro per installazione ed elettricista. Siamo ad una spesa totale di 850 euro. Il costo medio della spesa energetica elettrica è passato in questi anni da 600 a circa 1.900 euro l’anno. Il 25% di risparmio sono 475 euro circa, vuol dire ripagare il pannello in poco meno due anni.
Serve chiedere un’autorizzazione al condominio o al gestore della rete?
No, nessuna autorizzazione. Sono equiparati ai condizionatori. Quindi nessuna autorizzazione. Quello che va fatto è inviare una comunicazione e stare ovviamente attenti ai regolamenti condominiali o a quelli comunali nei casi di centri storici o edifici vincolati. Ma è importante ricordare che ormai installare un pannello solare su tetto, anche condominiale, è considerata attività libera. E che da molti anni non è necessaria l’autorizzazione dell’assemblea condominiale, tutti ne hanno diritto (escluse eventuali criticità tecniche).
Tornado agli impianti più piccoli, una volta installato e attivato il pannello bisogna solo ricordarsi di registrarsi sul portale del distributore locale come autoproduttori di energia da fonti rinnovabili con pannello plug&play.
C’è un effetto concreto sull’inquinamento o serve solo a risparmiare qualcosa in bolletta?
Il pannello fotovoltaico da appartamento rappresenta uno strumento concreto dal grande potenziale. Considerando solo le abitazioni classificate come civili (A/2) ed economiche (A/3), parliamo di circa 23 milioni di potenziali balconi o superfici verticali che possono ospitare impianti di questo tipo. Se solo il 20% di questi appartamenti si dotasse di un pannello fotovoltaico sul proprio balcone o finestra, si eviterebbe l’immissione in atmosfera di oltre 600mila tonnellate di CO2 all’anno, pari a quella assorbita da una foresta di circa 35 milioni di alberi. Ogni pannello evita l’immissione in atmosfera di 145Kg di CO2 all’anno, equivalenti alla quantità di CO2 assorbita da circa 10 alberi.
di Andrea Battistuzzi, giornalista